
Ambrogio Lorenzetti, Allegoria ed effetti del Buono e del Cattivo Governo, 1338-1339
Una domanda per coinvolgere
Oggi sono entrata in classe e ho proposto ai miei studenti di immaginare, in pochi minuti, come avrebbero raffigurato in modo allegorico una città o una campagna ben governata. Ho lasciato loro la scelta se disegnare i vari aspetti positivi o descriverli a parole, evitando la forma del fumetto. L’immagine di ogni aspetto prescelto deve essere eloquente, ho spiegato, quindi ho introdotto il concetto di allegoria. Dalle loro proposte sono emersi i desideri di una città allegra, pulita, a loro dimensione con spazi verdi e giochi adatti a diverse età come: una pista da skateboard, una biblioteca, una ludoteca, ecc. insomma migliore, ma anche le difficoltà nel raffigurare o immaginare ciò che funziona senza paragonarlo a ciò che non funziona.
Osservare un’opera eloquente del passato
Dopo la condivisione delle loro idee abbiamo osservato il ciclo di affreschi Allegoria ed Effetti del Buono e del Cattivo Governo dipinto dal pittore Ambrogio Lorenzetti tra il 1338-1339 nel Palazzo Pubblico di Siena. Gli affreschi, considerati la prima opera a carattere civile e laico, decorano le tre pareti di una grande sala (detta Sala della Pace) e dovevano ispirare una corretta gestione del potere politico da parte dei rappresentanti dei cittadini che si riunivano in questa sala.

Il buon governo
In questo affresco ogni personaggio rappresentato ha un suo significato allegorico, reso riconoscibile da attributi e iscrizioni. Nella parete dedicata al Buon Governo Lorenzetti raffigura in trono, in posizione dominante, la personificazione del Governo del Comune di Siena – riconoscibile dai simboli del potere e dai colori dei sontuosi abiti bianco e nero (i colori di Siena).
Il Governo è sovrastato e protetto da 3 virtù fondamentali (dette teologali perché considerate di origine divina), Fede, Speranza e Carità e affiancato da altre importanti virtù civili. A sinistra siedono:
- Pace: una donna vestita di bianco, e incoronata con rami d’ulivo, rilassata, a simboleggiare la serenità di una società ben amministrata.
- Fortezza: rappresenta la forza e la stabilità del governo.
- Prudenza: cioè l’agire con saggezza.
A destra siedono altre tre donne le cui virtù garantiscono equilibrio e giustizia:
- Magnanimità: una donna che dispensa corone e denari.
- Temperanza: tiene in mano una clessidra per ricordare che il tempo di ogni vita è limitato.
- Giustizia: nelle mani tiene la spada e la corona, in grembo un capo mozzato.
All’estrema sinistra di queste figure, in un trono separato, la Giustizia divina tiene in equilibrio i piatti della bilancia retta dalla Sapienza, cioè la saggezza necessaria per governare con equità. Dai due piatti due corde finiscono unite in mano a una ulteriore figura seduta più in basso: è la Concordia che mette a sua volta i fili della corda nelle mani dei cittadini.
Per visualizzare i particolari dell’Allegoria del Buon Governo si rimanda al link del Museo Civico di Siena.
Nella parete a fianco Lorenzetti ha raffigurato una città armoniosa, animata da lavoratori, mercanti, artisti e studenti coi loro insegnanti, segno di una società prospera e lungimirante, dove gli abitanti convivono in pace (gli effetti del buon governo). Oltre a queste scene di operosità, abbiamo anche la raffigurazione di momenti di svago, come una danza in piazza, simbolo di felicità e condivisione. Gli edifici ricordano quelli presenti nella città di Siena nel ‘300 (si riconoscono a sinistra la cupola e il campanile del Duomo a sinistra per esempio) e si vedono muratori intenti alla costruzione, simbolo di una città in crescita.
Per visualizzare i particolari degli Effetti del Buon Governo in città si rimanda al link del Museo Civico di Siena.
A destra, fuori dalle mura della città si apre la campagna che brulica di vita e di lavoro, dimostrando come il benessere della città si rifletta anche nelle zone rurali. Nell’affresco Lorenzetti non trascura il naturalismo delle singole scene, tuttavia predilige una sintesi che rafforzi il messaggio, ad esempio, condensa nella stessa campagna la semina e la raccolta del grano che avvengono in momenti dell’anno differenti. Nel cielo campeggia una figura alata e senza veli: è la personificazione della Sicurezza, che porta un cartiglio con la scritta: “Senza paura ognuno può andare per la sua strada…”. Vale a ribadire che, grazie alla Sicurezza garantita dal Buon Governo, tutti possono vivere e lavorare in tranquillità. Questa figura è uno dei primi esempi di utilizzo positivo del corpo nudo che nel Medioevo era invece riservata alle figure dei dannati.
Per visualizzare i particolari degli Effetti del Buon Governo in campagna si rimanda al link del Museo Civico di Siena.
L’Allegoria del Cattivo Governo
Sull’altra parete della sala, Lorenzetti raffigura gli effetti opposti del Cattivo Governo. Al centro si trova Tirannia, una figura spaventosa con corna da demone, simbolo di un governo ingiusto e corrotto. Accanto a lui ci sono vizi che portano alla rovina della società:
- Crudeltà: rappresenta la violenza ingiustificata.
- Inganno: simboleggia la corruzione e le bugie.
- Frode: a rappresentare l’ingiustizia e il tradimento.
- Furore: personifica l’odio e la rabbia incontrollata.
- Divisione: simboleggia il caos e la discordia tra i cittadini.
Per visualizzare i particolari degli Effetti del Cattivo Governo si rimanda al link del Museo Civico di Siena.
A differenza della città del Buon Governo, qui le strade sono deserte o invase da soldati violenti, gli edifici crollano, i commerci sono interrotti e la povertà si diffonde. Nella campagna, i campi sono abbandonati e la distruzione è evidente.
Di seguito i link per visualizzare le porzioni di affresco di cui si parla:
https://museocivico.comune.siena.it/opere/effetti-cattivo-governo-citta-campagna#gallery-1
https://museocivico.comune.siena.it/opere/effetti-cattivo-governo-citta-campagna#gallery-5
Il messaggio dell’opera
Questo affresco, commissionato ad Ambrogio Lorenzetti dal Comune di Siena, illustra un’idea fondamentale del vivere civile: pace, sicurezza e prosperità sono garantiti ai cittadini solo da un governo amministrato secondo giustizia, mentre un cattivo governo genera solo violenza, paura e rovina. Questo messaggio risulta ancora oggi attuale e può essere collegato ai principi dell’educazione civica. I ragazzi possono essere accompagnati a riflettere sull’importanza del rispetto delle regole, della partecipazione attiva nella società e del rispetto reciproco.
La riflessione guidata in classe
Stimolare il dibattito sulle caratteristiche di una società civile e politica giusta può aiutarci a guidare i nostri alunni a riflettere sulla responsabilità individuale e collettiva e abituarli a un pensiero critico. E lo sviluppo delle competenze sociali e civiche potrà sicuramente portare ricadute positive sul benessere della piccola comunità chiamata classe.
La riflessione guidata può prendere avvio da queste domande:
- Quali valori emergono dall’affresco?
- Che cosa accomuna la città medievale con quella moderna?
- Quali fattori rendono una città un buon posto in cui vivere?
- Quali differenze notate tra le due città? Cosa succede quando il governo non funziona correttamente?
- Perché le virtù sono importanti per un buon governo?
- Quali effetti di un “cattivo governo” possiamo riconoscere anche oggi?
Collegamenti con l’educazione civica
L’affresco di Lorenzetti diventa così un punto di partenza per approfondire temi cruciali dell’educazione civica, come:
- La convivenza civile e il rispetto delle regole: la società funziona quando ognuno rispetta diritti e doveri.
- Il ruolo delle istituzioni democratiche: il governo deve garantire giustizia, sicurezza e benessere per tutti.
- L’importanza del lavoro e dell’istruzione: ogni contributo è essenziale per il progresso collettivo.
- La partecipazione attiva dei cittadini: come possiamo contribuire al miglioramento della nostra comunità?
Attività didattiche
Dopo la discussione, ecco alcune attività didattiche creative che ho proposto ai miei studenti:
Dipingere la città medievale
Si può prendere spunto dall’affresco o da altri dipinti dagli artisti del periodo, come ad esempio Giotto “La cacciata dei diavoli da Arezzo” 1295- 1299 Basilica superiore di Assisi o dall’opera dello stesso Lorenzetti enucleando particolari significativi.
Con questa attività si avrà la possibilità di far praticare gli alunni sull’osservazione e la rappresentazione spaziale dei palazzi con l’uso dell’assonometria intuitiva e delle tonalità di colore.
La tecnica che suggerisco è quella delle tempere, per permettere agli studenti di sperimentare l’uso delle differenti tonalità per dare profondità e l’effetto della luce sui volumi.

Creare un’immagine con l’IA
Si può utilizzare, ad esempio, il programma Canva: inserire la descrizione della città immaginata nella barra DREAM LAB che presenta la domanda “Che cosa vuoi immaginare oggi?”Tutto il gruppo concorre alla descrizione in modo dettagliato della città ideale.


Creare un murale collettivo
Ispirato agli ideali del Buon Governo, rappresentando il modo in cui immaginano una società equa e armoniosa.
Fare una ricerca fotografica
Nel proprio quartiere, scattando immagini per descrivere ciò che rappresenta gli effetti del buono e del cattivo governo concretamente e poi creare una presentazione da illustrare in classe.
Premendo sul bottone si può scaricare un esempio in pdf dell’attività realizzata da Chloe, alunna di III E della scuola secondaria di I grado “Rinascita – A. Livi”.
L’arte diventa così un mezzo per comprendere concetti complessi, stimolando il pensiero critico e la partecipazione attiva. L’affresco di Lorenzetti, con il suo messaggio senza tempo, ci ricorda che una società giusta è il risultato dell’impegno di tutti.

Carla Zaffaroni è una delle docenti che hanno collaborato alla didattica del nuovo corso di arte e immagine Incontro con l’arte e di altri manuali di successo come Giotto.
Guarda la presentazione del nuovo corso Incontro con l’arte.