A ognuno il suo animale guida - un laboratorio per conoscersi e riconoscere le proprie abilità

A ognuno il suo  animale guida - un laboratorio per conoscersi e riconoscere le proprie abilità

Elaborato dell’alunna Elisa Avella, Nulla può cambiare se non cambi nulla.

Perché amo gli animali? Perché io sono uno di loro.
Perché io sono la cifra indecifrabile dell’erba,
il panico del cervo che scappa,
sono il tuo oceano grande e sono il più piccolo degli insetti.
E conosco tutte le tue creature: sono perfette in questo amore che corre sulla terra per arrivare a te.

Alda Merini

Gli animali sono stati tra i primi soggetti a essere rappresentati dagli esseri umani. A partire  dalle pitture preistoriche nelle caverne, dove venivano riprodotte immagini di animali inseguiti e cacciati per evocare battute di caccia dall’esito favorevole e garantire la sopravvivenza del gruppo.


Con questo gesto dalla funzione magico-propiziatoria, l’artista preistorico manifesta la capacità di trasformare un’immagine reale in una rappresentazione e determina un primo legame intenso tra la dimensione umana-naturale e quella simbolico-divina.

Seguendo il corso della storia dell’arte, gli animali sono soggetti ricorrenti in molte manifestazioni artistiche, capaci di sviluppare, tra l’altro, grande empatia e immedesimazione.
È per questo che con la mia classe ho pensato di attivare un laboratorio dedicato agli animali, in modo da poter stimolare i miei alunni a indagare – attraverso le loro caratteristiche – le proprie peculiarità, in un proficuo percorso alla scoperta di sé.  

In diverse culture le divinità sono state rappresentate con  forme animali, fenomeno noto come teriomorfismo, dal greco Θηριον (thēr, thērós), “bestia” e μορφή (morphē) “forma”.
Nell’antico Egitto, per esempio, la dea-gatta Bastet era considerata la divinità protettrice della casa, motivo per cui  esisteva il divieto di uccidere i gatti, che avevano anche lo scopo pratico di allontanare i topi e le malattie di cui erano portatori.

Il dio del cielo e della regalità Horus veniva raffigurato come un falco o come un uomo con la testa di falco, animale molto diffuso in Egitto, famoso per la sua capacità di volare alto in cielo dove si riteneva avesse origine l’energia vitale.

Statua della dea Bastet, Egitto.
Statua del dio Horus, Egitto.

Alle origini del mondo classico le divinità, che hanno figure umane, sono molto spesso accompagnate da animali che rappresentano loro attributi o caratteristiche specifiche.
Ne sono un esempio Zeus, rappresentato in compagnia di un’aquila, e/o di un toro, simboli di potere e di forza; Atena, spesso raffigurata con una civetta, animale che vede nell’oscurità e quindi simbolo di saggezza, e infatti anche nei poemi omerici la dea viene definita “dagli occhi di civetta”.


A volte le divinità perdono ogni riferimento corporeo ma l’animale che originariamente la rappresentava diventa il loro animale sacro che simboleggia le loro qualità.
Ogni riferimento a un animale ha un significato simbolico ben preciso che rafforza e sottolinea la specificità della forza della divinità già a partire dalla civiltà minoica, come illustra questa pagina tratta dal nuovo corso di arte e immagine Incontro con l’arte Vol. A.

Pagine dell’unità sull’Arte Greca del Vol. A del nuovo corso Incontro con l’arte

Nella tradizione mitico-religiosa di molte culture antiche del Mediterraneo il toro occupa una posizione di rilievo. A Creta il culto del toro era un aspetto centrale della venerazione e nel grande Palazzo di Cnosso è ancora oggi visibile uno splendido affresco con una scena di taurocatàpsia, un rituale sacro che prevedeva pericolosi volteggi sul toro facendo leva sulle corna dell’animale. 

Sempre a Creta  le vicende di questo animale, simbolo di fecondità, sono legate ai racconti mitici del re Minosse e del suo mostruoso figlio Minotauro (metà uomo e metà toro) per rabbonire il quale ogni anno veniva sparso il sangue di sette ragazzi e sette ragazze ateniesi prigionieri. Nell’iconografia pittorica il toro è l’emblema di forza invincibile e di altruismo, associato spesso ai culti agricoli.

L’ANIMALE-GUIDA

Sul volume B del nuovo corso di Arte e immagine Incontro con l’arte uno dei temi operativi presentati riguarda  proprio l’osservazione e le tecniche di riproduzione di alcuni animali.

Pagine dal Vol. B del nuovo corso Incontro con l’arte

Utilizzando queste pagine, possiamo proporre ai nostri studenti di cercare il loro animale simbolico. Riflettendo infatti su quale animale o quali animali possano meglio rappresentare le loro qualità e abilità, sulla falsa riga degli animali che rappresentavano le caratteristiche delle divinità greche, potranno infatti raggiungere una maggiore conoscenza di sé.

In alcune culture antiche si narra di uno spirito guida che si incarna in un animale guida specifico, affine e personale per ognuno di noi, che si connette con la nostra anima in un legame spirituale.
Un esempio è il totemismo, culto tribale basato su un’entità naturale o soprannaturale che ha un significato simbolico e che viene chiamato totem. Alcune tribù di nativi nordamericani rappresentano una serie di totem sovrapposti intagliando e decorando tronchi d’albero formando dei pali di totem.
Anche nella nostra cultura occidentale sono presenti alcuni elementi riferibili al totemismo, come accade nello scautismo e nell’utilizzo di mascotte a rappresentare le squadre sportive.

Nel mondo dello scautismo, il “totem” è un nome che viene attribuito dal gruppo a un certo momento preciso della crescita di uno scout. È un soprannome che associa di solito un animale alla persona che lo riceve per le sue caratteristiche peculiari.
Il nome dell’animale è spesso seguito da un aggettivo per sottolineare dei tratti positivi della personalità.
L’utilizzo del nome totem tuttavia non è ufficiale nel metodo scout, ma è una tradizione la cui importanza è contraddistinta dalla celebrazione di una cerimonia.

E nel mondo dell’Arte moderna? Anche qui troviamo molte testimonianze: il cervo ferito può rappresentare il dolore provato da Frida Kahlo e la sofferenza nel sentirsi una preda in fuga, tanto da diventare un potente autoritratto nell’opera Autoritratto come cervo ferito del 1946.

L’artista Alberto Savinio, fratello minore di Giorgio De Chirico, dipinge l’enigma dell’identità moderna attraverso una serie di metamorfosi tra uomo e animale. Nei suoi dipinti rappresenta figure umane con teste animali e che, attraverso tratti somatici, rappresentano caratteristiche personali.
L’artista prende ispirazione dalle idee filosofiche del tedesco Otto Weininger che scrive a riguardo della somiglianza tra uomini e animali. Nel suo Autoritratto del 1936 si ritrae con la testa di civetta per sottolineare le sue capacità intellettuali. Nel suo viaggio introspettivo e attraverso forme simboliche, vuole svelare la vera essenza dell’individuo mettendo a nudo la realtà intima del personaggio.

IL LABORATORIO

Prima di passare alla fase creativa vera e propria, è necessario che ogni alunna e alunno scelga il proprio animale-guida. Si può facilitare la scelta attraverso delle domande per far luce sulle specificità di ogni alunno.

Di seguito riporto i passaggi del laboratorio attraverso le indicazioni che ho dato ai miei alunni durante lo stesso, tenutosi presso la mia scuola.

Proviamoci anche noi!

  • Quali sono le caratteristiche che determinano la tua peculiarità?
  • Cosa ti distingue dai tuoi coetanei?
  • Quale animale più identifica la o le caratteristiche simboliche?

Non fermarti solo a somiglianze estetiche o di atteggiamenti, ma prova a soffermerti anche su quelle caratteriali.


Puoi stampare l’immagine che hai trovato sul web, ritagliarla da una rivista o disegnarla su un cartoncino F4 e dai sfogo alla tua creatività utilizzando materiali da riciclo.
In particolare ti consiglio di sfogliare una rivista e iniziare a tagliuzzare le immagini con tutti i colori che potrebbero servirti per completare il tuo avatar. Infine incolla e assembla i pezzi senza lasciare spazi bianchi. Ritaglia la sagoma dell’animale-guida e incollala su un cartoncino nero o colorato; questo farà risaltare il tuo animale.

Puoi incorniciare la tua opera e porla vicino al tuo letto, ti sentirai protetto e ti darà forza nei momenti difficili.Nella galleria di immagini vi sono alcuni elaborati realizzati dagli studenti delle classi prime dell’a.s. 2023-2024 della scuola secondaria di I grado Carlo Porta di Milano.

Cecilia Cosulich è una delle docenti che hanno collaborato alla didattica del nuovo corso di arte e immagine Incontro con l’arte e di altri manuali di successo come Giotto.

Guarda la presentazione del nuovo corso Incontro con l’arte.

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