Angelika Kauffmann nasce a Coira nel 1741. Grazie alla mentalità aperta del padre Joseph Johann, fin dall’infanzia riceve una solida educazione artistica, arricchita dagli stimoli musicali e letterari che le dà la madre Cleofe. In un periodo in cui le donne non potevano frequentare le accademie di pittura, Angelika ha la possibilità di viaggiare, in compagnia dei suoi genitori, in Italia, dove può ammirare – ed esercitarsi a riprodurre – le opere dei grandi maestri dell’età moderna: Correggio, Guido Reni, i Carracci e Guercino. Il suo è davvero un talento precoce: ha soltanto sedici anni, infatti, quando le vengono commissionati gli affreschi per la chiesa di Schwarzenberg nel Bregenzerwald, il villaggio nelle Alpi austriache da cui proveniva la sua famiglia e dove trascorrerà dei lunghi periodi in diversi momenti della sua vita.
Una ritrattista alla moda
La sua curiosità la porta ad attraversare in lungo e in largo il “Bel Paese”: Como e Milano, Modena, Bologna, Napoli e Firenze non sono che alcune delle tappe del suo personale Grand Tour, tra quelle rovine archeologiche e quei paesaggi pittoreschi che tanto appassionano i viaggiatori europei del XVIII secolo.
È a Roma, però, che decide di stabilirsi e di aprire un suo atelier, e in poco tempo, Angelika Kauffmann diventa una ritrattista di successo: il suo stile raffinato e i suoi colori delicati, le espressioni intense e al tempo stesso pacificate dei suoi soggetti diventano subito alla moda. Tutta l’élite dell’epoca vuole farsi ritrarre da lei!
A quel tempo, poi, molti viaggiatori stranieri – giovani aristocratici e ricchi borghesi – venivano in Italia per completare la loro istruzione: essi amavano tornare a casa con un ritratto, a riprova del fatto di essere dei “cittadini del mondo” come voleva la cultura illuminista. Chi tra loro poteva permetterselo non esitava a scegliere la migliore ritrattista: Angelika Kauffmann, appunto. In questo modo, le opere della pittrice svizzera fanno presto il giro del mondo; la sua fama si diffonde anche grazie alle stampe che riproducono i suoi dipinti e le immagini, ispirate ai suoi lavori, che decorano mobili e porcellane. Insomma, Angelika è una vera icona di stile, una influencer ante litteram!
Una vita all’insegna dell’indipendenza
Se nel campo dell’arte Angelika Kauffmann non incontra degli ostacoli, nella vita sentimentale non tutto fila altrettanto liscio: nel 1767 sposa un conte svedese che, ben presto, si rivela un impostore; dopo soli tre mesi di nozze, la pittrice si ritrova separata e, per di più, derubata di tutti i suoi risparmi… L’uomo giusto arriva per lei solo qualche lustro più tardi: Angelika ha quarant’anni quando sposa il pittore veneziano Antonio Zucchi, persona matura, uomo di mondo e fidato amico di famiglia; il marito si occupa con dedizione dell’organizzazione artistica – del marketing, diremmo oggi – della sua richiestissima moglie. Ancora una volta, Angelika dà prova del suo spirito moderno: in una società ancora fortemente patriarcale come quella del XVIII secolo, firma un contratto per la separazione dei beni. E ci tiene ad affermare anche la sua indipendenza artistica: Kauffmann, infatti, non accetterà mai di diventare ufficialmente una pittrice di corte, preferendo lavorare per ricchi committenti, aristocratici e banchieri, senza disdegnare, tuttavia, le commissioni occasionali che le giungono dai più prestigiosi sovrani europei.
Angelika Kauffmann muore a Roma nel 1807, a soli 66 anni, nel pieno della fama e dell’attività; in suo onore il celebre scultore Antonio Canova organizza un funerale solenne, durante il quale sono portati in processione due dipinti della pittrice – come era accaduto per Raffaello – insieme al calco (!) della sua mano.
SPUNTI DIDATTICI
INTERROGARE UNA FONTE
Che cosa pensavano i suoi contemporanei di una pittrice così fiera e talentuosa? Far cercare alla classe le parole che dedicò ad Angelika Kauffmann il famoso scrittore tedesco J.W. Goethe, il quale ebbe modo di conoscerla personalmente.
ASPIRANTI VIAGGIATORI
Far viaggiare, virtualmente, studenti e studentesse tra le montagne dell’Austria e della Svizzera, in cerca delle opere di Angelika Kauffmann disseminate tra il villaggio di Schwarzenberg, i palazzi di Innsbruck e la foresta di Bregenz.
Immagine in apertura: Angelica Kauffmann, Al crocevia tra pittura e musica, 1794. Olio su tela, 147×216 cm. Nostell Priory, Wakefield.
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