Natalia Goncharova nasce nel 1881 in una famiglia colta e liberale (è pronipote del grande scrittore Alexandr Puškin), in un tempo in cui la Russia era ancora un paese povero e arretrato, sotto il regime assolutista degli Zar; incoraggiata dai suoi genitori, Natalia si dedica fin da giovanissima alle Belle Arti, studiando inizialmente nel distretto di Tula per poi trasferirsi, a partire dai primi anni del Novecento, a Mosca, dove frequenta il prestigioso “Istituto di pittura, scultura e architettura”.
Una pittrice all’avanguardia
Proprio a Mosca, Natalia Goncharova incontra il pittore, suo coetaneo, Mikhail Larionov: tra i due nasce subito un sentimento profondo, fatto di amore e di rispetto, che li porterà a condividere non solo le loro vite, ma anche le loro ricerche artistiche. Insieme danno vita a una serie di movimenti d’avanguardia destinati a influenzare – e a rivoluzionare – l’arte russa e quella europea della prima metà del XX secolo: il Cavaliere di diamanti (1909-11), il Coda d’asino (1912-13) e il Raggismo (1912-13).
Le loro scelte stilistiche, prendendo spunto dalle tendenze post-impressioniste di fine secolo, si ispirano al linguaggio dei pittori cubisti e futuristi, muovendosi tra astrazione (aderiscono anche al gruppo del Cavaliere Azzurro di Kandinskij, a Monaco di Baviera) e rappresentazione figurativa. I soggetti delle opere di Natalia Goncharova spaziano dal folklore della tradizione russa alla celebrazione della modernità, attraverso un’attenzione alla resa del dinamismo e della velocità tipica del primo Futurismo.
Un’artista eclettica e internazionale
Per uno spirito come quello di Natalia, sempre curioso e desideroso di mettersi costantemente alla prova, la città in cui realizzare le proprie aspirazioni non può essere che Parigi, la ville lumière, che in quegli anni è senza dubbio la capitale dell’arte e dei fermenti moderni. Proprio mentre l’Europa è funestata dalla Grande Guerra, Goncharova e Larionov si stabiliscono in Francia, dove vivranno per il resto della loro vita; all’inizio, gli artisti che appassionano Natalia sono Cézanne, Gauguin – in particolare le opere ispirate agli usi e ai costumi dei contadini bretoni di Pont-Aven – e i Fauves con i loro colori vivaci e gioiosi e le loro forme poco definite.
Scenografa e costumista
Gli interessi di Natalia Goncharova, tuttavia, non si limitano alla pittura e alla grafica, ma si estendono anche alle arti applicate, soprattutto alla moda, dando vita a creazioni che uniscono le ricerche delle avanguardie, gli sfarzi dal gusto bizantino con i materiali poveri del suo paese di origine. Per la celebre compagnia di danza classica i Balletti russi dell’impresario Sergej Djagilev, disegna e produce numerosi costumi di scena; in Francia, lavora nel negozio di arazzi di Marie Cuttoli, la Maison Myrbor, mentre a Mosca collabora con la famosa stilista Nadejda Lamonava.
Recentemente Natalia è stata “scoperta” anche dal pubblico italiano, grazie a una grande retrospettiva che Palazzo Strozzi (Firenze) le ha dedicato. Attraverso 130 opere, in un viaggio tra la campagna russa, Mosca e Parigi, la mostra ha raccontato la storia di una donna libera e anticonformista che ha sempre vissuto per l’arte, lasciandoci un esempio unico di sperimentazione tra diversi stili e generi artistici, un incontro fecondo tra Oriente e Occidente.
SPUNTI DIDATTICI
ALLENARE L’OCCHIO DEL CRITICO
Far cercare online un’opera di Natalia Goncharova (un dipinto oppure il costume di un balletto) e chiedere di spiegare quali sono gli elementi riconducibili alla tradizione popolare russa e quali, invece, al linguaggio delle avanguardie (Futurismo, Cubismo, Espressionismo).
COPPIE DI ARTISTI FAMOSI
Goncharova e Larionov non sono l’unica coppia nel mondo dell’arte del XX secolo. Dividere la classe in piccoli gruppi e far condurre una breve ricerca su altre celebri storie d’amore che hanno segnato la storia dell’arte.
Immagine in apertura: Natalia Goncharova, Il ciclista, 1913. Olio su tela, 78×105 cm. Museo Statale Russo, San Pietroburgo.
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