I colori dell'arte. Scopriamoli insieme

I colori dell'arte. Scopriamoli insieme

Abituati ad averli sotto gli occhi di continuo, si finisce col non vederli quasi più. I colori sono elementi fondamentali per il nostro vissuto e anche se li diamo spesso per scontato, non sono irrilevanti. Veicolano dei significati, dei codici che influenzano il nostro ambiente e i nostri comportamenti, il nostro linguaggio e il nostro immaginario. 

Viviamo in un’epoca in cui la società utilizza le immagini e i colori per comunicare: per informare in maniera intuitiva e immediata come nelle mappe, per distinguere e per aiutarci a scegliere come negli alimenti, per sedurre e convincere come nella pubblicità. Anche nel nostro vocabolario sono utilizzati in maniera simbolica: avere una fifa blu, diventare bianchi di paura e rossi di rabbia, essere al verde, essere un uomo di colore..

Il poeta senegalese Léopold Sédar Senghor mette in discussione l’uso dell’espressione “uomo di colore” portando una riflessione sul tema del razzismo. Rivolgendosi all’uomo “bianco” gli chiede perché, sebbene l’uomo bianco venga chiamato di colori diversi a seconda dell’umore o della situazione, debba essere chiamato lui uomo di colore, che è sempre rimasto di un solo colore e non l’uomo bianco?

Caro fratello bianco
Quando sono nato, ero nero
Quando sono cresciuto, ero nero
Quando vado al sole, sono nero
Quando ho paura, sono nero
Quando sono malato, sono nero
Quando morirò, sarò nero.
Mentre tu, uomo bianco
Quando sei nato,  tu eri rosa
Quando sei diventato grande, tu eri bianco
Quando vai al sole, sei rosso
Quando hai freddo, sei blu
Quando hai paura, sei verde
Quando sei malato, sei giallo
Quando morirai, sarai grigio
Allora, di noi due, chi è l’uomo di colore?

Poème à mon frère blanc di Léopold Sedar Senghor

Il colore: cos’è e come funziona

Lo scienziato inglese Isaac Newton a metà del XVII secolo scoprì che la luce bianca è composta da sette colori. Ogni colore dello spettro visibile ha una propria lunghezza d’onda percepita dai recettori dell’occhio umano. Vediamo colori diversi perché ogni oggetto riflette le lunghezze d’onda in maniera diversa.

Il lessico dei colori

  • Tonalità: descrive il pigmento di un colore, è la famiglia che identifichiamo con il nome generico del colore e che ci permette di distinguere i diversi colori.
  • Tono o valori tonali: in colorimetria i valori tonali sono le variazioni del pigmento con l’aggiunta di bianco o di nero in diverse quantità.
  • Tinta: si riferisce al colore puro cioè senza l’aggiunta del colore bianco o nero.
  • Sfumatura: indica il passaggio tra una tonalità e un’altra che avviene per gradazioni.
  • I colori dell’arcobaleno: osservando l’arcobaleno riusciamo a individuarne sette (rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto) poiché è il nostro cervello a far sì che possiamo percepire sette distinti intervalli cromatici. Li possiamo inoltre osservare facendo passare un raggio di luce attraverso un prisma triangolare di vetro.

Nell’Album Giotto D che verrà consegnato in dotazione insieme al libro Giotto, si potranno trovare alcuni percorsi specifici su 6 colori. Sarà curioso scoprire insieme quanti differenti tipologie di rosso vengono utilizzati e perché gli è stato dato quel nome. Sarà interessante riflettere sui significati simbolici attribuiti nei vari periodi storici a quella tinta e osservare l’utilizzo di tali colori nel corso della storia dell’arte, imparando così a riconoscerli e a chiamarli con il loro nome specifico.

Le schede sui colori proposti nell’album sono sei: tre sui colori primari (il rosso, il blu e il giallo) chiamati così perché non possono essere generati dalla mescolanza di altri colori; il verde come esempio di colore secondario creato dalla mescolanza di due colori primari; il bianco e il nero (colori neutri).

Accanto alle pagine dedicate ai colori vengono proposte delle attività operative legate all’utilizzo di una tecnica grafica e allo sviluppo creativo di questa.

I pigmenti: linfa vitale per l’arte

I pigmenti sono le sostanze che danno il colore alla pittura. Anticamente i pittori producevano da soli i colori utilizzando e mescolando insieme sostanze disponibili in natura sia inorganiche, come carbone e argilla, sia organiche, come componenti vegetali o insetti. Le ricette di tali pigmenti erano spesso gelosamente custodite e richiedevano tempo e dedizione per la continua preparazione. La scoperta del primo colore sintetico sembra sia attribuita al chimico inglese William Henry Perkin che nel 1856 mentre cercava di produrre artificialmente una sostanza per combattere la malaria, scoprì il color malva. L’invenzione dei tubetti di metallo e dei colori sintetici influenzarono la pratica pittorica dei pittori impressionisti che durante la seconda metà dell’Ottocento, uscirono dagli atelier per dipingere all’aria aperta.

Laboratorio: dipingere con le spezie

E ora tocca a noi: mani in pasta!
Come degli antichi pittori, proviamo a creare dei colori da pigmenti completamente naturali attingendo dalla dispensa o dal balcone di casa nostra.

Come creare i colori vegetali

  • Giallo: la curcuma, il curry o lo zafferano. 
  • Arancione: si ottiene con le carote o con la scorza grattugiata e frullata di arancia o mandarino. In alternativa si possono utilizzare alcuni fiori come calendule e nasturzi che permettono di ottenere toni vicini all’arancione.
  • Rosso arancio: la paprika.
  • Rosso: le ciliegie, il karkadè. Si possono anche far bollire le bucce di barbabietola o di cipolla rossa con aggiunta di alcune gocce di limone o aceto bianco.
  • Viola: cavolo viola, ma anche con le more o i lamponi (frullati e cotti per qualche minuto), il succo d’uva e il vino rosso.
  • Blu: si ottiene frullando e cuocendo per qualche minuto dei mirtilli oppure con il succo di cavolo rosso al quale si aggiunge del bicarbonato per farlo virare al blu intenso.
  • Verde: lemon grass, spirulina in polvere. Oppure menta sminuzzata e frullata, gli spinaci (prima bolliti), il tè verde.
  • Marrone: si ottengono variazioni di tonalità con caffè, orzo, cacao amaro, tè, cannella.
  • Nero: il carbone vegetale o i semi di sesamo neri polverizzati.

Obiettivi

  1. Comprendere l’origine naturale dei pigmenti.
  2. Sperimentare la creazione di un colore a partire dalla polvere.
  3. Scoprire quanti e quali sostanze naturali utili alla fabbricazione di un pigmento sono già presenti nelle nostre case.

Fare per apprendere

Pensando ad una proposta da sviluppare tra le mura scolastiche, la scelta degli elementi naturali verterà sulle spezie che sono facili da reperire già in polvere.

Materiale occorrente

  • contenitore (meglio se di riutilizzo) come tavolozza 
  • pennelli
  • acqua
  • fogli per acquerello

Procedimento

Prima di tutto è necessario cercare nella dispensa, far portare agli studenti o procurarsi alcune spezie utili, ad esempio scegliendo tra quelle elencate qui sopra. Disponete le polveri di spezie separate tra loro nell’apposito contenitore, meglio di riciclo come ad esempio il cartone portauova.

Osservate e provate a descriverne il colore di ogni polvere. A quale tipo di giallo si avvicina il colore della curcuma? 
Puoi trovare delle informazioni che ti aiuteranno nell’Album Giotto D nelle pagine dedicate ai colori di cui puoi vedere un esempio.

Chiudete gli occhi e, annusando una spezia per volta, provate a riconoscere e a ricordare gli aromi associandoli anche al vostro vissuto personale.

Per creare dei colori simili all’acquerello, basterà diluire la polvere delle spezie con poca acqua fino ad ottenere la consistenza desiderata per dipingere. Sperimentate su un foglio i colori ottenuti e utilizzarli per dipingere liberamente su carta per acquerello o con grammatura 220 gr/m2.

Ricordate però che i colori naturali una volta preparati non durano molto tempo perché si alterano facilmente e possono essere aggrediti dalle muffe, soprattutto quelli creati con frutta e verdura.

Proposte di percorsi multidisciplinari e trasversali

Scienze, Storia – Da dove arriva questa spezia?

Da svolgere singolarmente o a piccoli gruppi.

Anche le spezie, come i colori, hanno una storia interessante. La ricerca di spezie ha portato alla scoperta e alla conquista di continenti e alla fondazione e distruzione di imperi.

In antichità i nobili le acquistavano per poter ostentare la loro ricchezza a tavola, alcuni uomini di culto credevano che fossero addirittura originarie del paradiso terrestre e che potessero avere dei poteri miracolosi. Sebbene servissero anche per scopi pratici come per conservare, purificare e aromatizzare cibi e bevande, avevano anche un significato simbolico.

Facendo una ricerca per approfondire la provenienza di una delle spezie utilizzate, possiamo scoprire tante informazioni interessanti. La cannella, ad esempio, si ricava dalla corteccia di un albero sempreverde della famiglia delle Lauracee originario dello Sri Lanka. Nel medioevo era utilizzata per i suoi poteri antisettici, quando per difendersi dalle infezioni si portava sul petto un sacchettino di essenze tra cui la cannella. Nella Bibbia viene citata più volte ed è uno dei componenti dell’olio dell’unzione. 

Italiano – Una narrazione di profumi

Mentre si utilizzano questo tipo di colori naturali, il profumo delle spezie penetra nella nostra mente e ci porta a viaggiare attraverso ricordi o luoghi fantastici.

Dopo aver concluso il tuo disegno o mentre lo stai dipingendo, prova a descrivere in un breve testo cosa ti suggerisce l’aroma di una o più spezie utilizzate. Puoi raccontare un ricordo o mischiarlo con la fantasia. Ad esempio il profumo del cacao può legarsi al ricordo della cioccolata dopo una giornata sulla neve o ad una vacanza di Pasqua.

Altri laboratori e spunti per la didattica in classe sono disponibili sul nuovo Album Giotto D allegato al corso di Arte e immagine Giotto.

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