L’installazione dell’artista Massimo Uberti, realizzata in green neon, che verrà collocata nel vigneto Pusterla, a Brescia.
La Via delle Sorelle, tra Bergamo e Brescia, si arricchisce grazie al dialogo e all’interazione delle arti contemporanee (arti visive, teatro, letteratura e musica), chiamate a incarnarne i valori fondamentali: il rapporto tra esseri umani e natura, tra esseri umani e territorio, tra passato e presente.
Le opere che accompagneranno il Cammino
Lungo le tappe del Cammino verranno posizionate opere d’arte contemporanea, opere permanenti, per creare il primo cantiere creativo tra due città e trasformare la Via delle Sorelle in un palcoscenico a cielo aperto. Le opere d’arte sono caratterizzate dai seguenti aspetti fondamentali:
- essere raggiungibili esclusivamente a piedi;
- essere correlate per i materiali o i temi che le caratterizzano all’identità naturale, storica, sociale e culturale dei luoghi e dei siti del Cammino e del territorio;
- essere portatrici dei valori di bellezza, solidarietà, sostenibilità, ecologia e condivisione che caratterizzano un Cammino e i territori che le ospitano;
- essere capaci di dialogare armoniosamente con il paesaggio nel quale sono installate;
- essere di agile lettura e godimento per la popolazione locale, i Camminatori e chiunque vi si approcci, non solo per gli addetti ai lavori e gli esperti d’arte;
- rispettare tutte le norme di sicurezza ordinarie e rispondere alle caratteristiche di sostenibilità e godibilità previste da un Cammino;
- non arrecare danni fisici e morali al territorio e alla comunità che le ospita;
- essere a basso o nullo impatto ambientale;
- poter essere sottoposte a manutenzione da parte del comune o dei proprietari del territorio senza dover richiedere il costante intervento dell’artista che le ha realizzate negli anni.
Sono state altresì incoraggiate opere e installazioni che utilizzino i materiali locali e dialoghino con le maestranze e le aziende del territorio, instaurando un circuito virtuoso di sostegno e promozione delle eccellenze culturali e identitarie, sociali e produttive di Brescia e Bergamo.
Le opere d’arte cresceranno anno dopo anno, in modo tale da impreziosire il Cammino nel tempo e continuare ad attivarne il valore, rendendolo un laboratorio dove arte, natura, cultura e produzione si intrecciano in modo virtuoso e sostenibile, inclusivo e aperto, a tutti accessibile e di forte coinvolgimento.
Gli artisti coinvolti
Sono stati per questo coinvolti artisti che per attitudine e ricerca affrontano il paesaggio naturale e antropizzato attraverso la pratica del camminare, con interventi di analisi, verifica e interazione che tengano in piena considerazione sia gli aspetti naturalistici ed ecologici del territorio, sia quelli sociali e culturali. Artisti capaci di approfondire le basi storico-artistiche ed identitarie di questi aspetti e che indagano, anche attraverso operazioni di partecipazione attiva e coinvolgimento delle comunità abitanti, delle maestranze e dei centri di produzione artigianale e industriale, la specificità dell’ambiente, le sue attitudini e problematiche, in direzione multidisciplinare ed eco-sostenibile.
Gli artisti chiamati a lavorare e progettare opere e interventi estetici lungo il Cammino per il 2023 vivono e lavorano in Italia, appartengono a generazioni diverse e stanno lavorando a temi cruciali intrinsechi alla Via delle Sorelle.
A Brescia, lungo la prima tappa del Cammino, l’artista Massimo Uberti (Brescia, 1966), noto a livello internazionale per il suo linguaggio che utilizza la luce per plasmare e fondersi nell’identità del paesaggio, sta realizzando una grande installazione realizzata in green neon che dichiara Expect more e che sarà collocata lungo la Via della Pusterla, nel Vigneto omonimo, il più esteso vigneto urbano d’Europa. Commissionata dall’azienda Cherubini s.p.a. di Bedizzole e ospitata dall’azienda Monte Rossa, proprietaria del vigneto stesso, l’opera diventa perfetta icona della Capitale Italiana della Cultura 2023, il cui messaggio è: La Città Illuminata. L’arte è luce che ci accompagna lungo un percorso di crescita e incontro, di ricerca e di progresso; dobbiamo chiedere di più, a noi stessi in primo luogo, per superare i confini e le barriere, lo possiamo fare nel rispetto delle unicità di ciascun essere vivente e della natura che ci ospita.
In dialogo ideale con questo grande lavoro luminoso, è l’opera disseminata di Claudia Losi (Piacenza, 1971) nel territorio bergamasco, lungo il sentiero che da Nembro arriva alla frazione di Lonno. Si tratta di un’installazione diffusa di piccole sculture in pietra locale che riprendono le forme ogivali allungate delle coti. L’intervento è stato ideato dall’artista come una punteggiatura discreta con cui tradurre, attraverso testi e immagini incise, le riflessioni nate dagli incontri e dalle attività svolte con la comunità di Nembro. Questi punti d’attenzione calpestabili accompagneranno la salita, la discesa e le soste dei viandanti, entrando in relazione con la storia e la memoria di un paesaggio ricco di tradizioni che si sono sedimentate nel tempo.
Lungo l’intero Cammino, si svilupperanno in punti naturali e culturali delle tappe le installazioni tessili dell’artista Laura Renna (San Pietro Vernotico, Brindisi, 1971): grandi arazzi realizzati con circa 2000 manufatti donati dall’azione collettiva e partecipata 50 miglia insieme nella catena umana ideata dall’Associazione Viva Vittoria odv.
Oltre 40.000 strisce di lana colorata, intrecciate a mano, ciascuna lunga un metro e mezzo, create per realizzare una variopinta Catena Umana il prossimo 4 giugno che unirà migliaia di persone da Brescia a Bergamo, per una lunghezza di 50 miglia.
L’artista Tiziano Ronchi (Brescia, 1995), che fa della pratica del camminare e della Traccia il suo motore di ricerca, realizzerà una serie di interventi installativi partecipati lungo il Cammino, che tappa dopo tappa, grazie all’interazione con i viandanti e gli abitanti del territorio, lasceranno tracce e sedimentazioni formali in armonia con il senso dei luoghi e l’identità del percorso.
Il progetto di Tiziano Ronchi consisterà nel tradurre attraverso l’interazione con gli elementi naturali di una Traccia che è colore, elemento emblematico, oggetto, gestualità, trama, la connessione e il senso di percorrimento della natura da parte dell’uomo, intendendola sia in chiave fisica che metaforica, come percorso di vita, esperienza, ricerca, incontro, perdita, rinascita.
Ma il Cammino intercetta anche aree già connotate per lo sguardo aperto alla relazione tra arte e natura: si pensi alla zona di Valle di Mompiano (Brescia, prima tappa) che da anni conduce il visitatore a riflessioni sull’ecologia attraverso installazioni artistiche dislocate nel percorso di ArteValle, e che quest’anno vedrà la zona arricchirsi di nuovi interventi. Tra questi ci sarà l’installazione monumentale realizzata da Francesca Pasquali (Bologna, 1980) come ideale ricostruzione della memoria architettonica della Polveriera, in chiave interattiva e coinvolgente, con il sostegno di Morandi Steel, ed altri interventi, come l’opera realizzata da Matthias Neumann, scaturiti grazie alla collaborazione tra Fondazione Bobo Archetti e Gnari dè Mompià con True Quality.
Sul Monte Maddalena, nell’area che il Cammino percorre, in particolare nel tratto da San Gottardo al Castagneto dei Ragazzi, si colloca anche un nuovo progetto dell’AAB – Associazione Artisti Bresciani intitolato “Maddalena. Il bosco dell’arte”. L’intento è collocare opere di Land Art lungo uno dei percorsi più amati dai camminatori bresciani, introducendo una nota creativa e fiabesca sul bordo del cammino, nel bosco ceduo di proprietà comunale. Il progetto, pluriennale, partirà nel periodo di aprile-maggio con la installazione (e in parte la realizzazione in loco) delle prime quattro opere affidate agli artisti Giovanni Bailoni, Rodolfo Liprandi, Corrado Rosa e Lino Sanzeni. Tutti artisti che utilizzano materiali naturali, provenienti dalla montagna, o riutilizzano materiali della tradizione locale. Il progetto è frutto di una stretta collaborazione di AAB con l’esperienza, ormai decennale, di Ledro Land Art ed è resa possibile dal sostegno di Fondazione ASM e di partner privati.
Ilaria Bignotti è una degli specialisti che hanno collaborato al corso di Storia dell’arte del professor Ernesto L. Francalanci.
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