Quanto ci sarebbe da dire su Pasolini poeta, artista e regista che predilige gli artisti dell’arte “semplice”, come Longhi chiamò Lotto, Moretto, Savoldo, Moroni, ovvero le quattro stelle che orientano il cammino di Caravaggio rispetto all’arte “complicata” dei veneziani. Ma quanto ancora di più sarebbe da dire su Pasolini politico, che in ogni nostra nuova stagione riesce a profetizzare oscuri cammini.
Si è da poco inaugurata una mostra a Casarsa su Pasolini artista figurativo, molto importante dal punto di vista storico-biografico, perché, grazie a una serie di disegni – alcuni dei quali inediti, ritrovati dopo lunghe ricerche dalla studiosa Francesca Agostinelli, che intervistiamo qui di seguito – documenta un momento particolare dell’artista: è il periodo trascorso in Friuli a Casarsa, nella casa materna, negli anni in cui gira il film Medea, protagonista Maria Callas accanto, tra gli altri, a Lauren Terzieff, che personifica il mitico centauro Chirone.
Il film si apre con una scena fondamentale, quella proprio in cui Chirone rivolge al piccolo Giasone un ammonimento: «Tutto ciò che stai vedendo – siamo ai bordi della laguna, in cui terra, acqua, e cielo si confondono – tutto ciò che stai vedendo è sacro».
Questo “tutto è” diventa un manifesto dell’artista stesso, intellettuale onnivoro e apocalittico, multiforme ingegno che dalla domestica laguna friulana approderà al mare infernale di Ostia, ucciso da forze nemiche.
Guarda l’intervista a Francesca Agostinelli, curatrice della mostra “Pasolini. I disegni nella laguna di Grado”.
Osserva nella galleria altre foto della mostra.
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Il professor Ernesto L. Francalanci è l’autore del corso dell’Arte