L’esperienza di entrare “nel quadro” è un punto di contatto concreto tra il ragazzo e l’Arte: il prodotto finale dell’attività è il risultato ma, come spesso accade, anche questa volta è il processo di avvicinamento che la rende così interessante.
La valenza didattica della riproduzione del quadro vivente sta nell’attenzione di uno sguardo accorto e preciso sull’immagine. Non basta guardarla, bisogna coglierne i dettagli, gli sguardi e le espressioni dei personaggi, i gesti. Trovare degli oggetti somiglianti a quelli dell’opera, magari non per la funzionalità ma solo per forma e colore. Mi piace immaginare questi adolescenti mentre coinvolgono i famigliari, rovistano tra i vestiti della nonna o le chiedono aiuto nel cucire qualche particolare che farà la differenza.
Alcuni si cimentano in elaborazioni di post produzione con programmi di fotoritocco, altri cercano o ricreano sfondi simili all’originale. Altro dettaglio fondamentale, oltre alla scelta dello sfondo, è lo studio della luce. La ricerca e l’attenzione visiva su questi parametri aiuta il ragazzo a comprendere quanto siano rilevanti nella buona riuscita del lavoro.
Se sono i dettagli a rendere l’opera riprodotta riconoscibile agli occhi di chi la osserva, sono anche indispensabili nella sua descrizione.
Mi riconduco all’importanza dell’insegnare ai giovani ad osservare le immagini. Lavoro con generazioni di adolescenti bombardati da segnali visivi di ogni tipo che faticano ad osservare con attenzione e, di conseguenza, a descrivere. Ripropongo l’esperienza dei tableau vivant da anni, con forme e modalità differenti perché, oltre alla magia e all’emozioni di vedersi dentro l’opera, li aiuta a comprendere l’importanza di una buona analisi visiva.
Mettiamoci all’opera!
Durante il lockdown dello scorso anno, a causa del coronavirus, abbiamo vissuto settimane di isolamento forzato. Il Getty Museum di Los Angeles ha così invitato a stimolare la vena artistica degli utenti chiedendo di ricreare opere famose improvvisando con gli oggetti che ognuno aveva a disposizione in casa.
I migliori lavori sono stati condivisi dal museo di Los Angeles su social media.
Date uno sguardo alle opere già pubblicate e seguite queste semplici regole:
- Scegliete un’opera che vi piace, per i colori o i personaggi, per lo stile dell’artista o per la somiglianza con il protagonista ritratto.
- Osservate con attenzione lo sfondo e cercatene uno simile o uno neutro. Potete anche ricrearlo con degli oggetti sul letto o sul pavimento e fotografare la posa dall’alto.
- Andate alla ricerca di oggetti in giro per casa, da usare per ricreare l’opera. Fate attenzione alle forme e ai colori ma non per forza alla funzionalità dell’oggetto (un cappello a cilindro può diventare una pentola, un vestito di broccato un copriletto…)
- Osservate la posa dei personaggi, i gesti, gli sguardi e provate a riprodurli guardandovi allo specchio o facendo delle foto di prova.
- Curate la luce: da che parte proviene nell’opera originale? Quanto e cosa illumina?
- Fotografatevi e montate la vostra fotografia di fianco all’immagine del quadro originale inserendo sotto la didascalia dell’opera.
Potete coinvolgere i vostri animali domestici, amici o famigliari…
insomma sbizzarritevi e divertitevi!
E visto che è di buon esempio mettersi alla prova… ecco la nostra riproduzione:
Scarica la presentazione per osservare le creazioni dei ragazzi della Scuola secondaria di primo grado Carlo Porta affiancate alle opere che hanno interpretato.
Altri interessanti laboratori e spunti per la didattica in classe e a distanza sono disponibili sul nostro nuovo corso di Arte e immagine Giotto