L’arte contro la paura

L’arte contro la paura

Un percorso di accoglienza ispirato alla metafora del viaggio per aiutare gli studenti ad affrontare la difficile sfida del rientro a scuola.

Dopo sei mesi di assenza si rientra finalmente a scuola! Il luogo è lo stesso, ma la realtà è assai differente. I ragazzi devono attenersi a regole ferree: gli spazi sono vincolati, gli spostamenti organizzati, non si canta, non si gioca a pallone, non si suona, non ci si presta il materiale, si indossa la mascherina quando non si è al proprio banco ecc. Norme essenziali per evitare i contagi, ma estremamente innaturali per tutti, in particolare per i ragazzi che vivono di relazioni e di esplorazioni. Gli alunni provano così emozioni e sentimenti molto forti e contrastanti dettati dalle incertezze sul domani che vivono loro e le loro famiglie.

In questo clima si propone un percorso di accoglienza fondato sulla metafora del viaggio. La premessa è data da una narrazione metaforica:

“Siamo stati selezionati per partire verso una missione spaziale alla ricerca di nuovi pianeti incontaminati da esplorare. L’incarico comporta un viaggio lungo in cui saremo in stretto contatto tra noi, lo spazio è poco, non ci si può toccare e non ci è consentito portare tutto, solo ciò che realmente è indispensabile. Non si tratta di materiale di prima necessità: acqua, cibo, attrezzature sono forniti a bordo dagli organizzatori, ma delle nostre competenze, capacità e attitudini, fondamentali per il successo della missione.”

Sulla LIM della classe proiettiamo da Google Earth la scuola vista dall’alto e mano a mano ci allontaniamo fino a vedere la Terra.

Prima fase: La stella guida

Ad ogni alunno è data una stella guida, unica e speciale, che suggerisce una qualità; dopo aver pescato un biglietto con il nome dell’astro e della sua specialità l’alunno realizza una stella di carta sulla quale scrive il proprio nome, il nome della stella e una serie di esempi con i quali spiega come può usare il “potere” datogli dalla stella durante le attività scolastiche.

ANDROMEDA, ti dona: agilità e attenzioneCIGNO, ti dona: calma e ironia
AURIGA, ti dona: consapevolezza e orientamentoDRAGO, ti dona: rinnovamento e coraggio
CORONA BOREALE, ti dona: energia e potenzaPERSEO, ti dona: trasformazione e fantasia
DRAGONE, ti dona: forza e coraggio PULCHERRIMA, ti dona: splendore e un tesoro nascosto
CIGNO, ti dona: trasformazione e rinascitaANDROMEDA, ti dona: allegria e perseveranza
CASSIOPEA, ti dona: diplomazia e strategiaORIONE, ti dona: coraggio e tolleranza
CENTAURO, ti dona: equilibrio e creativitàSTELLA POLARE, ti dona: orientamento e fermezza
IDRA, ti dona: calma e osservazionePEGASO, ti dona: creatività e lungimiranza
SIRIO, ti dona: fiducia e memoriaPLEIADI, ti donano: socievolezza ed empatia
ORIONE, ti dona: decisione e gentilezzaORSA MAGGIORE, ti dona: protezione e accudimento
SERPENTE, ti dona: pazienza e concentrazioneORSA MINORE, ti dona: perseveranza e sicurezza

Segui il tutorial per realizzare la stella di carta…

In questa fase sulla LIM si proietta la mappa del cielo con le stelle e le costellazioni e si invita i ragazzi a ritrovare quella che gli è stata data in sorte. L’insegnante di scienze può collegarsi e fare degli approfondimenti sul tema.

Seconda fase: La missione spaziale

I ragazzi sono invitati a pensare a loro stessi analizzando il loro carattere, le loro competenze, abilità e conoscenze, esplicitando ciò che è davvero utile nelle attività scolastiche e facilita l’apprendimento e la cooperazione.

Successivamente si propone loro di soffermarsi a riflettere su ciò che invece è bene “lasciare sulla Terra”: la zavorra, che impedisce loro di apprendere, di relazionarsi in serenità con il resto dell’equipaggio, ciò che danneggerebbe la missione.

Ogni alunno raffigura sé stesso, vestito da astronauta, con un capiente zaino spaziale e un sacchetto di zavorra sui quali riporta le parole chiave delle proprie riflessioni. Nello zaino spaziale o su una freccia che lo indica l’alunno scrive la sua dote per il viaggio, in un sacchetto scriverà gli impedimenti, ciò che proprio è da abbandonare. Gli astronauti e i sacchetti vengono ritagliati e incollati su un cartellone raffigurante lo spazio con la Terra in lontananza.

Terza fase: I buchi neri

Nello spazio però esistono anche i buchi neri, simboleggiano le nostre paure, le incertezze che ostacolano il viaggio e impediscono il nostro benessere.

Con la lettura Il Molliccio nell’armadio, tratta dal del settimo capitolo del libro Harry Potter e il prigioniero di Azkaban si conducono i ragazzi in una discussione in cui si condividono le proprie preoccupazioni per l’anno scolastico che stanno per affrontare.

«Non avrei saputo dirlo meglio» approvò il professor Lupin, e Hermione sorrise radiosa. «Quindi il Molliccio che sta lì al buio non ha ancora assunto una forma. Non sa ancora che cosa spaventerà la persona dall’altra parte della porta. Nessuno sa che aspetto ha un Molliccio quando è solo, ma quando lo farò uscire, diventerà immediatamente ciò di cui ciascuno di noi ha più paura. Questo significa» disse il professor Lupin, ben deciso a ignorare il farfugliare terrorizzato di Neville, «che abbiamo un grosso vantaggio sul Molliccio prima di cominciare. Hai capito quale, Harry?»

J. K. Rowling, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Salani Editore

Nel buco nero (realmente creato nel cartellone) gli alunni sono invitati ad inserire i bigliettini con trascritte le loro preoccupazioni, paure, incertezze per l’anno scolastico a venire.

Quarta fase: I mostri del passato

Anche nel passato gli antichi hanno raffigurato le loro paure attraverso figure mostruose che popolano i racconti mitologici al pari degli dei; essi costituiscono un termine di confronto per gli esseri umani, lungo un percorso che ha permesso all’uomo di costruire la propria identità.

Osserva nella galleria alcune figure mostruose della storia dell’arte...

Dopo aver visto alcune figure mostruose della storia dell’arte è giunto il momento di raffigurare il proprio Molliccio nell’armadio, su un foglio bianco. Su un cartoncino colorato disegneremo l’armadio con due ante apribili che sovrapporremo al Molliccio. All’esterno dell’armadio come nel racconto di Harry Potter, raffiguriamo Riddikulus, quell’essere generato dall’incantesimo creato da una grande forza mentale che rende ridicola la nostra paura.

Quinta fase: Tre quadri “da paura

Conduciamo gli alunni ad analizzare la paura in alcune opere d’arte. Con una discussione si porta la classe, stimolata da alcune domande (vedi la presentazione PowerPoint), a osservare tre quadri in cui i sentimenti sono espressi in modo differente. Alla fine di questa analisi si chiede ai ragazzi di descrivere i quadri seguendo le domande a cui si è risposto in classe. Questa modalità aiuterà i ragazzi a svolgere una prima attenta osservazione.

All’interno della presentazione PowerPoint troverai approfondimenti e spunti di riflessione sul tema della paura nell’arte.

Attraverso il lavoro degli artisti possiamo sondare la nostra interiorità, scoprire nostri sentimenti e le nostre emozioni. Osservare e analizzare le opere d’arte ci aiuta a vivere con maggior consapevolezza, a razionalizzare, comprendere e a dominare le nostre emozioni negative.

Nel Volume C di Giotto è presente un laboratorio delle competenze di cittadinanza chiamato Il labirinto dell’anima: metti in mostra i sentimenti, che permetterà agli studenti di affrontare emozioni e sentimenti attraverso le opere d’arte.

Osserva nella galleria alcuni lavori realizzati in classe…

Altri interessanti laboratori e spunti per la didattica in classe e a distanza sono disponibili sul nostro nuovo corso di Arte e immagine Giotto

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