Mi presento, un percorso per conoscersi disegnando e iniziare creativamente l’anno scolastico

Mi presento, un percorso per conoscersi disegnando e iniziare creativamente l’anno scolastico

Vi proponiamo un percorso di accoglienza per condurre le ragazze e i ragazzi della prima media a:

  • Riflettere su sé stessi. 
  • Trasformare le parole in immagini, utilizzando pittogrammi e ideogrammi. 
  • Rappresentarsi e  condividere con i compagni/e un poco di loro stessi/e attraverso il confronto fra di loro.

Fase 1Raffigurarsi, un bisogno innato

Facciamo conoscenza

Proiettiamo sulla LIM (slide n° 2) il quadro Giovane con un disegno infantile di Giovanni Francesco Caroto eseguito nel 1523 e partiamo con lo storytelling.

Storytelling: raccontiamo la storia di un disegno famoso

Il quadro ci rivela che un ragazzino ha rubato uno dei preziosi fogli di carta sul quale il pittore (Giovanni Francesco Caroto) aveva già schizzato un occhio di profilo. Il ragazzo lo utilizza per disegnare con tratti insicuri sé stesso, del suo lavoro è fiero e lo mostra all’artista che, quasi come un fotografo, crea un’istantanea di quel momento. Il volto del ragazzo è sorridente, si sente forse orgoglioso del suo lavoro; ha imitato l’adulto e sembra comunque, con il suo sguardo diretto verso chi l’osserva, chiedere un parere sul proprio operato.

Giovan Francesco Caroto, Giovane con disegno infantile, 1523, olio su tavola, Museo di Castelvecchio, Verona.

Sollecitiamo la partecipazione

Poniamo ai nostri studenti le seguenti domande: Ti piace disegnare? Lo fai nel tempo libero? Disegni la figura umana o preferisci altri soggetti? Ti sei mai fatto/a l’autoritratto?

Conduciamo una discussione di classe ascoltando le loro risposte e sollecitando interventi pertinenti. Poniamo l’attenzione sul fatto che già da piccoli appena abbiamo cominciato ad afferrare pastelli e matite, la nostra mano segnava cerchi con all’interno pochi e insicuri tratti, per rappresentare il nostro volto. Braccia e piedi erano linee tremolanti con incerte proporzioni, ma noi eravamo decisi e sicuri nella nostra opera espressiva. Col passare degli anni sul finire della scuola primaria alcuni hanno continuato a disegnare migliorando le loro competenze grafiche ed arrivando a produrre immagini di soddisfazione; altri invece hanno abbandonato questa parte creativa perché non si riconoscevano più nelle opere realizzate. 

La disciplina Arte immagine ha, tra le altre, la finalità di portare a realizzare elaborati originali e personali applicando le regole del linguaggio visivo. Quindi insieme ai nostri studenti realizzeremo questo percorso per arrivare ad essere tutti maggiormente soddisfatti.

Fase 2 – Riconoscere i propri talenti 

Il coraggio di scegliere

Chiediamo agli studenti di riflettere  sui propri interessi a partire da questo bellissimo quadro di Angelika Kauffmann (slide n° 3). In questo autoritratto idealizzato si dipinge come una giovane donna vestita di bianco in piedi tra due figure che possono essere identificate come le personificazioni della musica e della pittura. La scena raffigura il conflitto interiore della giovane artista austro-svizzera Angelica Kauffman (1741–1807), indecisa su quale delle sue passioni e talenti perseguire. Nonostante le difficoltà che le donne affrontavano per affermarsi nell’arte in quel periodo, la Kauffman scelse di diventare pittrice e continuò a costruire una carriera di successo in Gran Bretagna. Aveva cinquant’anni quando realizzò questo dipinto. La sua partecipazione alla fondazione della Accademia delle Arti è un altro aspetto fondamentale della sua eredità. Attraverso i suoi autoritratti e le sue opere, Kauffman ha saputo promuovere non solo il suo talento, ma anche il ruolo delle donne nell’arte. La sua capacità di riflettere su sé stessa e sulla sua carriera negli ultimi anni di vita mostra una consapevolezza e una forza che la rende un esempio ispiratore per le generazioni future di artisti.

Angelika Kauffman, Autoritratto dell’artista indecisa tra l’arte della musica e quella della pittura, dipinto ad olio, 1794

Chi sono

Chiediamo agli studenti di riflettere su loro stessi: sui loro interessi, passioni, talenti e al contrario su ciò che risulta loro ostile, faticoso, che li mette a disagio (slide n° 4). 

Facciamo dividere un foglio da disegno in verticale, in due parti uguali. Nella colonna di sinistra disegneranno un piccolo emoji sorridente, lì scriveranno tutto ciò che amano fare: gli hobby, i cibi, i giochi, gli animali, le letture, il genere di film, la musica, gli sport preferiti, i luoghi dove sono a loro agio, le lingue che parlano. 

Nella colonna di destra disegneranno un piccolo emoji triste e a disagio, lì scriveranno al contrario ciò che proprio non amano fare, ciò che li spaventa o che trovano ostile. L’elenco deve essere ben distribuito nel foglio in modo da lasciare lo spazio per trasformare le parole in immagini.

Attraverso delle domande portiamo studenti e studentesse a pensare agli aspetti del loro carattere: ti definiresti una persona timida, estroversa, solare, decisa, insicura, paziente, impaziente, fantasiosa, operosa, pigra… Fate scrivere sul foglio le loro risposte.

Dalle parole alle immagini

Usare le immagini per esprimere concetti è, nella nostra realtà, una consuetudine perché riesce a comunicare in modo immediato anche a persone di lingue differenti. 

Chiediamo ai ragazzi se conoscono i pittogrammi, ovvero quei disegni grafici che rappresentano l’oggetto raffigurato. Ad esempio il pittogramma di una lampadina raffigura l’oggetto che fa luce. Gli  ideogrammi, invece, sono dei disegni grafici che raffigurano un concetto. In questo caso la lampadina simboleggia l’idea (slide n° 5)

Guardiamo insieme degli ideogrammi proiettati sulla LIM, poi chiediamo ai ragazzi di interpretare gli sport raffigurati (slide n° 6). Portiamoli a osservare come la grafica dei pittogrammi è essenziale, le figure umane sono geometriche, non sono disegnati i particolari ma solo l’attrezzo dello sport raffigurato. 

La rappresentazione grafica è semplice e diretta, esprime contenuti univoci e di veloce interpretazione. Chiediamo ora agli alunni di schizzare un logo dello sport che hanno individuato e scritto come preferito nell’elenco delle cose che amano, possono ispirarsi a quelli proiettati. Anche per la lingua conosciuta l’icona è semplice perché le bandiere sono estremamente esplicite, proiettando la slide n° 7.

Invitiamo gli alunni a disegnare la bandiera accanto alla lingua che conoscono e se vogliono a graduare la conoscenza che hanno (dall’A1: livello base al C2: padronanza della lingua in situazioni complesse). Lo stesso possono fare per la materia preferita e per quella che ritengono più difficile. Utilizziamo qui la slide n°8.

Come abbiamo, visto alcune caratteristiche sono più semplici da raffigurare, più difficile è invece rappresentare gli aspetti del carattere: la timidezza o l’aggressività, come si possono raffigurare? Suggeriamo loro di rappresentarli facendo riferimento ad animali che nel nostro immaginario impersonano quel temperamento, ad esempio il ghiro lo immaginiamo dormiglione e pigro, il coniglio fifone, la tigre aggressiva, il cane fedele, la volpe furba (slide n° 9).

Anche i personaggi dei fumetti ci possono aiutare, ad esempio Paperino è spesso sfortunato, Pippo invece è pasticcione, mentre nel fumetto One Piece “Cappello di paglia” è leale e coraggioso.

La fase di trasformare le parole in immagini deve essere prima abbozzata sul foglio: insegnare ai ragazzi che anche nel disegno c’è un progetto e un esecutivo è un modo di sottolineare che anche nella nostra materia conta l’esercizio. 

Fase 3 – Mi presento con le immagini

Invitiamo gli alunni a prendere un foglio da disegno in verticale, meglio se di grammatura più pesante, proprio a sottolineare che si tratta della bella, e a dividerlo in due parti uguali.

Al centro del foglio disegneranno loro stessi, per superare l’imbarazzo di alcuni proiettiamo lo schema del corpo umano (slide n° 10). 

Insegniamo loro a dividere il foglio in otto parti uguali, se non siete soliti far usare loro i righelli, suggeritegli di dividere lo spazio prima in due parti uguali, poi ancora in due, fino a ottenere 8 settori. Possiamo raccontar loro come un artista greco, Policleto aveva stabilito un canone nel quale la misura del corpo era data dalla misura della testa moltiplicata per otto volte. 

Diamo loro queste indicazioni:

  • Al centro della griglia, a cavallo dei due quadrati più in alto, traccia la testa della misura di un quadrato.
  • Le spalle sono larghe due quadrati, la fine del busto si trova nel terzo quadrato, il pube nel quarto.
  • Disegna le articolazioni circolari, come se fossero quelle di un manichino: spalle, gomiti, polsi, ginocchia, caviglie.
  • Successivamente disegna semplificando le parti del corpo, come nello schema, non ti soffermare sui particolari.  
  • Arrotonda gli elementi geometrici e disegna i particolari; scegli infine come caratterizzare, con vestiti e accessori in modo che il soggetto ti raffiguri. 

A fianco alla propria immagine, gli alunni riportano gli schizzi che avevano creato sul foglio del progetto: a sinistra tutte le cose che piacciono e gli aspetti positivi del loro carattere, nella parte di destra quelli che non amano (slide n° 11).

Scarica la presentazione da mostrare in classe.

Fase 4 – Confrontiamoci

Infine appendiamo tutti gli elaborati prodotti e utilizziamoli per farli presentare ai compagni di classe, scopriremo le affinità e gli interessi comuni; sarà un bel modo per cominciare a conoscersi, il primo passo per stare bene insieme. Se siete soliti far fare il portfolio alla classe questo sarà il primo lavoro inserito.

Per scoprire come realizzare un portfolio clicca qui.

Competenze chiave di cittadinanza

  • Imparare ad imparare
  • Competenze sociali e civiche

Finalità

  • Osservare per leggere le immagini 
  • Sviluppare e potenziare nell’alunno le capacità di esprimersi e comunicare
  • Comunicare in modo creativo e personale
  • Conoscersi: saper individuare ed esplicitare alcuni aspetti della propria persona.
  • Ascoltare e comunicare con i compagni utilizzando anche il linguaggio delle immagini.

Traguardi di apprendimento specifici di materia

  • Osservare e interpretare in modo critico e attivo gli ideogrammi e i pittogrammi 
  • Creare la propria presentazione con il linguaggio iconografico
  • Inventare pittogrammi e ideogrammi efficaci.
  • Disegnare con la linea gli elementi di una figura umana.
  • Utilizzare i pennarelli.

Materiale

  • 1 Foglio da schizzo 
  • 1 Foglio disegno cm 24×33
  • Matite colorate o pennarelli

Altri laboratori e spunti per la didattica in classe sono disponibili sul nuovo Album Giotto D allegato al corso di Arte e immagine Giotto.

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